Degenerazione Maculare Legata all’Età (DMLE)

La degenerazione maculare senile o DMLE é la principale causa di cecità che colpisce le persone sopra i 55 anni ed ogni anno, in Italia, se ne verificano circa 63 mila nuovi casi. In un occhio sano, la membrana che delimita la retina chiamata membrana di Bruch (MB), é permeabile e rimuove i detriti che vi si accumulano. Con l’avanzare degli anni la permeabilità di questa membrana si riduce del 50%, già a 40 anni, e ad 80 anni é quasi scomparsa.

L’accumulo di lipidi nella MB e le alterazioni del metabolismo dell’EPR rendono difficoltoso il normale passaggio di ossigeno e nutrienti dalla coroide alla retina, mentre i detriti prodotti dai fotorecettori, che normalmente vengono metabolizzati ed eliminati dall’EPR, si accumulano a formare dei depositi, chiamati DRUSEN che, confluendo sulla macula, possono portare a cecità.

Come di manifesta la degenerazione maculare senile?
Negli stadi iniziali la DMLE può non avere sintomi. Con il tempo è possibile notare una visione più annebbiata, difficoltà a mettere a fuoco i dettagli più piccoli, sia a distanza ravvicinata che per lontano. Le linee dritte possono apparire mosse o interrotte in più parti nel campo visivo. Si possono notare linee e forme distorte in oggetti comuni, come ad esempio la visione di porte e finestre storte.

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Ecco alcuni campanelli d’allarme:

  • La comparsa di una macchia scura o sfuocata al centro del campo visivo.
  • I volti iniziano ad apparire poco nitidi.
  • Diventa difficile distinguere i colori.
  • Diminuisce la sensibilità di contrasto.
  • Si fatica a passare dal chiaro alla penombra.
  • La percezione della profondità è distorta.
  • Vi é un aumento della sensibilità alla luce forte.
  • La vista migliora di notte.
  • I lavori di precisione come il cucito diventano impossibili.

Talvolta solo un occhio perde la vista mentre l’altro continua a vedere bene per un discreto periodo di tempo. “L’occhio buono” compenserà la perdita della vista di quello malato così sarà difficile notare il problema fino a quando anche l’altro occhio ne sarà colpito. Ecco perché è così importante fare visite periodiche dal proprio medico oculista. Il tasso di progressione della AMD e la comparsa dei sintomi variano da persona a persona. Alcuni possono manifestare un rapido deterioramento della visione centrale mentre altri possono avere una perdita più graduale. Nella maggior parte dei casi la vista periferica è mantenuta, ma si ha difficoltà nello svolgere le azioni quotidiane come leggere, comporre i numeri telefonici e cucinare.

Cosa causa la DMLE?

Viene persa la visione centrale a causa del deterioramento della macula, la parte dell’occhio dove si forma la visione piú nitida, rendendo le normali abitudini quotidiane molto difficili. La degenerazione maculare senile non provoca dolore e la sua progressione può essere lenta o rapida e, se non curata, può portare alla perdita definitiva della vista.

 

degenerazione maculare senile

CHE ESAMI SI DEVONO EFFETTUARE?

Per prima cosa una VISITA OCULISTICA COMPLETA in midriasi farmacologica (con un collirio che dilata la pupilla): la retina viene osservata tramite lenti ingrandenti ed un microscopio.

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OCT (Tomografia a Coerenza Ottica): una luce scannerizza la retina e mette in evidenza i diversi strati della retina e le drusen. L’esame non é invasivo, richiede pochi minuti e non sono necessarie iniezioni.

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FAG (Angiografia con fluoscereina): un colorante viene iniettato in una vena dell’avambraccio e quando raggiunge l’occhio mette in evidenza i vasi retinici che vengono fotografati. In questo modo si riesce a determinare in che punto i vasi perdono i fluidi.

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SI PUO’ MONITORARNE LA PROGRESSIONE?

Le alterazioni della vista si possono riconoscere attraverso un semplice test, la Griglia di Amsler: dopo aver indossato gli occhiali da lettura ed essersi coperti un occhio, si osserva una griglia, disegnata su un foglio posto a distanza di lettura, fissando un punto nero al centro. La prima volta si segnano, con una matita, le aree che appaiono grigiastre, sfocate o distorte. Una volta la settimana si ripete il test e, se si notano nuove aree ondulate ci si deve recare subito dal proprio oculista.

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VI SONO FATTORI DI RISCHIO?

L’età è il fattore principale e le persone con più di 60 anni sono quelle a più alto rischio. La Familiarità di parenti stretti aumentano la possibilità di sviluppare la patologia. Se uno degli occhi è già stato colpito da AMD, aumenta il rischio di svilupparla anche nell’altro. Più si fuma maggiore é il rischio, smettere di fumare riduce la possibilità di ammalarsi. Le donne sono più a rischio degli uomini ed i caucasici sono più a rischio degli africani.
La vita sedentaria e l’obesità aumenta più rapidamente il decorso da stadio iniziale a quello avanzato. Un altro fattore di rischio é l’ipertensione del sangue non controllata.

Come posso ridurre il rischio di degenerazione maculare? Non fumare.

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Una regolare attività fisica ed una dieta bilanciata sono le prime cose da imporsi per mantenere un peso normale mantenendo sotto controllo la pressione del sangue.

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Una dieta ricca di vegetali a foglia larga di colore verde scuro e frutta riduce il rischio di sviluppare la malattia. Mangiare regolarmente pesce ed evitare i grassi riduce il rischio. Questi alimenti contengono antiossidanti e sostanze che prevengono naturalmente la pressione alta.

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QUANTE FORME CONOSCIAMO?

Se ne distinguono due forme: la forma umida o essudativa (WET), più rara (colpisce il 10-15% dei pazienti) e la forma secca o atrofica (DRY), più diffusa, che può mutare in forma umida.

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La forma umida é caratterizzata dalla formazione di neovasi sottoretinici anomali dalla parete molto fragile e permeabile che provocano la comparsa di fluido sottoretinico con edema maculare, distacchi dell’EPR e, a volte, ad emorragie retiniche. La progressione di questa forma è molto più rapida della forma non neovascolare e comporta la formazione di una cicatrice che rimpiazza l’epitelio pigmentato, i fotorecettori e la coroide della retina centrale.

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La forma secca è la più frequente ed è caratterizzata da un assottigliamento progressivo della retina centrale che si atrofizza, determinando la formazione di una lesione in sede maculare con un aspetto detto a carta geografica.

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Questa forma mostra la presenza di drusen, depositi di materiale ialino derivato da un alterato metabolismo delle cellule dei fotorecettori, secondario ad alterazioni dell’EPR, e ad un ispessimento della membrana di Bruch.

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Come si cura?

Per l’AMD Umida si utilizzano farmaci chiamati Anti Vegf, che vengono iniettati direttamente dentro l’occhio. L’iniezione viene effettuata in pochi secondi e non é dolorosa.

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Questi farmaci hanno proprietá antiangiogenetiche e antiedemigene, bloccando cosí la progressione della membrana neovascolare e riducendo l’edema. In alcuni casi bastano poche iniezioni per risolvere la patologia, ma molte volte la patologia si cronicizza e si rendono necessarie iniezioni periodiche ogni 40 giorni circa.
Per la forma Atrofica o Secca, sino ad oggi, non si era ancora trovata una cura efficace e si assisteva, impotenti, alla rapida evoluzione in cecitá.

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Il nuovo laser 2RT si é dimostrato capace di indurre una risposta di guarigione naturale e biologica della retina inducendo un vero e proprio Ringiovanimento Retinico.

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Questo laser freddo, a nanosecondi, non danneggia i fotorecettori della retina, i coni ed i bastoncelli, ma agisce solo all’interno dell’EPR. Il raggio laser provoca la formazione di microbolle intorno ai melanosomi, le cellule deputate all’accumulo di melanina, queste si espandono e si fondono causando un danno intracellulare solamente delle cellule colpite, senza danneggiare quelle adiacenti.

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Questo processo induce una migrazione ed una proliferazione delle cellule sane nello spazio lasciato libero da quelle morte stimolando una divisione cellulare che migliora la permeabilitá della MB e ne ripristina il trasporto di liquidi. In molti pazienti é risultato sufficiente un solo trattamento ambulatoriale, indolore, che dura circa 15 minuti, in altri é stato ripetuto dopo 6 mesi per ottenere una ulteriore regressione della patologia. Il miglioramento funzionale si ottiene tra i 3 ed i 6 mesi mentre la diminuzione delle drusen é progressiva e continua per almeno un anno.

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I migliori risultati si hanno quanto piú precocemente viene praticato il laser.

Il laser, oltretutto, si é dimostrato utile anche per rallentare l’insorgere delle recidive dopo iniezione di anti Vegf nelle forme umide.

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Migliorando la permeabilitá della Membrana di Bruch, inoltre, questo laser é indicato anche nel ridurre significativamente l’edema maculare nella Retinopatia Diabetica e nella Corioretinopatia Sierosa Centrale, senza danneggiare i fotorecettori retinici come succede con tutti gli altri laser che non sono freddi. E’ in fase sperimentale uno studio per trattare, con questo laser, i pazienti affetti da Retinopatia Pigmentosa ed i risultati sono molto incoraggianti.