La Maculopatia – degenerazione della parte centrale della retina – è la prima causa di cecità dopo i 65 anni. Finora non c’erano cure per questa patologia lentamente progressiva, ma una recente innovazione tecnologica sta dando ottimi risultati nell’arrestare la degenerazione delle cellule e nel migliorare l’attività della retina centrale. «Si tratta di un laser a nanosecondi chiamato “2RT”, che sta per “Retinal Rejuvenation Therapy”», spiega il dottor Carlo Orione, Consigliere Nazionale dell’AIMO, che per primo in Italia tre anni fa ha iniziato ad usarlo testandone l’efficacia, anche grazie al suo ruolo di Presidente dell’International Society of High-Tech in Ophthalmology. «È la prima volta che si parla di ringiovanimento retinico. Bisogna distinguere: ci sono due tipi di Maculopatia, quella di tipo secco e quella di tipo umido. Nel primo caso, la degenerazione delle cellule è causata da depositi che si formano per il turnover cellulare sulla retina, chiamati “drusen”, e che vengono normalmente eliminati tramite una membrana, detta “membrana di Bruch”. Quest’ultima, con l’età, tende ad ispessirsi e fatica ad eliminare questi detriti giallastri che cosí soffocano le cellule della retina, causandone l’atrofia. Il laser 2RT fa in modo che questa membrana ritorni di nuovo sottile, permettendole di riprendere la sua normale attività di eliminazione delle drusen, che così non danneggiano più le cellule sane rimaste. L’altra Maculopatia, quella di tipo umido, è molto più grave perché porta ad una degenerazione più rapida. è caratterizzata dalla creazione da parte dell’organismo di neo-vasi sanguigni per portare più ossigeno alle cellule sofferenti, vasi che però sono molto instabili e danno luogo ad emorragie. Per curarla si utilizzano le iniezioni intravitreali di farmaci anti-VEGF, che bloccano lo stimolo alla formazione di questi neo-vasi, e che vanno eseguite frequentemente in quanto possono recidivare. Si è visto, però, che in alcuni casi associando il laser 2RT alle iniezioni, le recidive sono diminuite di frequenza. Anche in questo caso, quindi, l’utilizzo del laser puó portare importanti benefici. Il dottor Carlo Orione fa parte di un board formato da centri oculistici in tutta Europa, nato proprio per condividere e studiare le novità più recenti in questo ambito. «Nel corso dell’ultimo incontro internazionale tenutosi in Francia lo scorso 24 marzo era presente il Prof. John Marshall, oculista inglese che ha inventato il laser refrattivo per correggere la miopia, a cui dobbiamo anche l’ideazione del laser 2RT», racconta il dottor Orione. «Insieme a lui abbiamo definito i nuovi protocolli, che prevedono 12 spot sottosoglia, più un altro centinaio di spot a una potenza bassissima – 0.10 mJ – in grado di stimolare comunque la retina, aiutandone la rigenerazione. I risultati che abbiamo riportato al Simposio francese sono più che confortanti: in molti pazienti trattati abbiamo fermato la progressione della patologia ed, in alcuni casi, ci sono stati anche sensibili miglioramenti». John Marshall mi ha anche confermato la sua partecipazione alla decima edizione del Congresso internazionale che quest’anno organizzeró a Cagliari in ottobre (informazioni disponibili su www.ootcourses.com), per dar modo a tutti i colleghi italiani di porgli domande su questo rivoluzionario laser.