Le tecniche per la correzione della miopia, dell’ipermetropia e dell’astigmatismo sono ormai sicure e collaudate. Per ottenere i migliori risultati, però, bisogna effettuare una visita oculistica approfondita». Perché per Carlo Orione, medico chirurgo specializzato in oftalmologia, «le possibilità curative sono molteplici, ma vanno adattate a ogni singolo paziente in base all’età, al difetto refrattivo e alla conformazione anatomica dell’occhio».
Quali sono le tecniche più utilizzate?
«Quando la cornea è molto sottile oppure quando il difetto refrattivo è molto alto, il laser è controindicato. Con un piccolo intervento in anestesia topica, cioè con poche gocce di collirio, inseriamo una lente intraoculare così che il paziente potrà vedere senza occhiali in maniera definitiva. Ma se gli esami lo consentono, la tecnica oggi più efficace è quella che usa il laser a eccimeri abbinato al laser a femtosecondi: indolore e minimamente invasiva, consente un recupero della capacità visiva immediato».
Perché il laser a femtosecondi rappresenta una delle tecniche più sicure?
«Questo laser, che utilizza luce infrarossa con spots della grandezza di pochi micron, determina un trattamento poco invasivo con la massima sicurezza legata all’azione non meccanica dell’incisione. Il taglio, infatti, viene effettuato tramite la produzione di microbolle di gas che consentono un’elevata precisione e un’altissima riproducibilità dei risultati. In passato si utilizzava una lama che esponeva l’occhio a maggiori rischi».
La presbiopia è contemplata tra i difetti correggibili con il laser a femtosecondi?
«Al momento non abbiamo ancora una casistica standardizzata che ci permetta di assicurare ai pazienti un risultato duraturo per questo fastidioso difetto fisiologico che, dopo i 45 anni, obbliga a dover utilizzare gli occhiali per la lettura. Ma in un futuro ormai vicino, ci sono ottime prospettive per poter risolvere il problema in sicurezza e in modo definitivo».
Quale differenza esiste tra la Prk e la Lasik?
«La Prk è una tecnica ormai obsoleta che si utilizza solo in rari casi in cui è controindicata la Lasik o l’introduzione di una lentina in camera anteriore. I pazienti non accettano più di avere un recupero visivo lungo e doloroso. Con il laser a femtosecondi non accusano alcun tipo di fastidio nelle ore dopo l’intervento e il giorno seguente riescono a vedere senza occhiali anche i “dodici decimi”».
Articolo a cura di Adriana Zuccaro pubblicato su Sanissimi di ottobre 2010. Scarica il PDF