Smile: Via gli occhiali subito e senza dolore

Smile: Via gli occhiali subito e senza dolore

smile vip dicembre 2019

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La straordinaria evoluzione dell’Oftalmologia degli ultimi decenni è legata a doppio filo con lo sviluppo dell’utilizzo del laser per la correzione dei principali difetti visivi. Nell’ambito della chirurgia refrattiva tecniche sempre più sicure ed efficaci vengono messe a punto costantemente.

La più moderna tecnica laser per la correzione dei difetti di vista, porta il nome accattivante di SMILE, acronimo inglese che corrisponde a “SMall Incision Lenticule Extraction”.

«Si tratta di una tecnica recentissima e davvero rivoluzionaria, soprattutto se confrontiamo i vantaggi che introduce con quelli delle tecniche precedenti», sottolinea il dottor Carlo Orione, Oftalmologo a Nizza Monferrato e Genova, Consigliere Nazionale AIMO (Associazione Italiana Medici Oculisti) e Presidente dell’International Society of High-Tech in Ophthalmology (ISHO).

«La prima tecnica in assoluto a utilizzare il laser è stata la PRK – o cheratectomia fotorefrattiva –, una tecnica “di superficie” che prevedeva l’asportazione dell’epitelio e il successivo trattamento dello stroma corneale con l’utilizzo di un laser a eccimeri.

Questa procedura portava a una messa a nudo dei nervi della cornea, e alla necessità che l’epitelio si riformasse dopo l’intervento, in un periodo che in condizioni normali poteva essere di 3-4 giorni, nel corso del quale il paziente, che doveva restare con l’occhio bendato o protetto da specifiche lenti a contatto, provava fastidio, bruciore e in alcuni casi anche sintomi dolorosi. La ripresa poteva essere ancora più prolungata, fino a 10-15 giorni dall’intervento, e il ritardo della riepitelizzazione esponeva il paziente a rischi di regressione e di opacità.

La successiva tecnica, denominata Femtolasik, risolve in parte questi problemi, andando a utilizzare due diversi tipi di laser – uno a eccimeri e l’altro a femtosecondi – che permettono di mantenere l’integrità dell’epitelio per poi, una volta sollevatone un lembo, intervenire sullo stroma corneale.

Questa procedura garantisce una visione perfetta immediata ed elimina i rischi dati dalla ri-epitelizzazione, così come evita ai pazienti fastidi e dolori post-operatori. Nonostante sia nettamente superiore rispetto alla PRK, la Femtolasik puó dare problemi di occhio secco ad alcuni pazienti trattati, dato che va comunque a incidere i nervi della cornea che stimolano la lacrimazione.

Finalmente oggi la tecnica SMILE permette di superare ogni problematica precedente: essa utilizza solamente il laser a femtosecondi, un laser “freddo” che non brucia i tessuti, ma è talmente sensibile che riesce a separare gli strati di tessuto senza danneggiarli, creando delle microscopiche bolle d’aria e quindi un lenticolo che il chirurgo va ad estrarre attraverso una piccolissima incisione.

Il tutto ha una durata complessiva di circa 5 minuti ed è assolutamente indolore. Il vantaggio più evidente è che la superficie della cornea rimane integra, escludendo dunque tutti i limiti legati all’effetto termico sui tessuti degli altri tipi di laser.

E ancora: nessun dolore, recupero visivo immediato e nessun rischio di occhio secco. Con la tecnica SMILE possiamo correggere anche miopie elevate, fino a 10 diottrie, e fino a 5 diottrie di astigmatismo.

Non tutte le tecniche, però,” conclude il Dott. Orione, “vanno bene per ogni paziente e spetta all’Oculista, che deve essere esperto in chirurgia refrattiva, il compito di consigliare la tecnologia più adatta, secondo il tipo di difetto refrattivo e la conformazione degli occhi, dopo aver effettuato tutti gli esami preoperatori indispensabili per la buona riuscita dell’intervento».


Smile: Dire addio agli occhiali con un sorriso

smile eva dicembre 2019

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Negli ultimi decenni l’Oftalmologia è stata interessata da un’evoluzione straordinaria, e l’utilizzo del laser per la correzione dei principali difetti visivi è stato fondamentale per lo sviluppo della chirurgia refrattiva. Ma l’evoluzione non si arresta, e tecniche sempre più sicure ed efficaci vengono messe a punto costantemente.

La più moderna tecnica laser per la correzione dei difetti di vista, porta il nome accattivante di SMILE, acronimo inglese che corrisponde a “SMall Incision Lenticule Extraction”. «Per comprendere i notevoli vantaggi introdotti da questa tecnica rivoluzionaria nell’ambito della chirurgia refrattiva si possono confrontare le sue caratteristiche con le tecniche che l’hanno preceduta», sottolinea il dottor Carlo Orione, Oftalmologo a Nizza Monferrato e Genova, e Consigliere Nazionale A.I.M.O. (Associazione Italiana Medici Oculisti).

«La prima tecnica in assoluto a utilizzare il laser è stata la PRK – o cheratectomia fotorefrattiva –, una tecnica “di superficie” che prevedeva l’asportazione dell’epitelio e il successivo trattamento dello stroma corneale con l’utilizzo di un laser ad eccimeri. Questa procedura portava a una messa a nudo dei nervi della cornea, e alla necessità che l’epitelio si riformasse dopo l’intervento, in un periodo che in condizioni normali poteva essere di 3-4 giorni, nel corso del quale il paziente, che doveva restare con l’occhio bendato o protetto da specifiche lenti a contatto, provava fastidio, bruciore e in alcuni casi anche sintomi dolorosi.

La ripresa poteva essere ancora più prolungata, fino a 10-15 giorni dall’intervento, e il ritardo della ri-epitelizzazione esponeva il paziente a rischi di regressione e di opacità. La successiva tecnica, denominata Femtolasik, risolve in parte questi problemi, andando a utilizzare due diversi tipi di laser – uno a eccimeri e l’altro a femtosecondi – che permettono di mantenere l’integrità dell’epitelio per poi, una volta sollevatone un lembo, intervenire sullo stroma corneale.

Questa procedura garantisce una visione perfetta immediata ed elimina i rischi dati dalla ri-epitelizzazione, così come evita ai pazienti fastidi e dolori post-operatori. Nonostante sia nettamente superiore rispetto alla PRK, la Femtolasik puó dare problemi di occhio secco ad alcuni dei pazienti trattati dato che va, comunque, ad incidere i nervi della cornea che hanno la funzione di stimolare la lacrimazione.

Finalmente oggi la tecnica SMILE permette di superare ogni problematica precedente grazie all’utilizzo del solo laser a femtosecondi, il quale non brucia i tessuti, ma è talmente sensibile che riesce a separare gli strati di tessuto senza danneggiarli, creando delle microscopiche bolle d’aria e quindi un lenticolo che il chirurgo va ad estrarre attraverso una piccolissima incisione.

Il tutto ha una durata complessiva di circa 5 minuti ed è assolutamente indolore. Il vantaggio più evidente è che la superficie della cornea rimane integra, escludendo dunque tutti i limiti legati all’effetto termico sui tessuti degli altri tipi di laser. E ancora: nessun dolore, recupero visivo immediato e nessun rischio di occhio secco. Con la tecnica SMILE possiamo correggere anche miopie elevate, fino a 10 diottrie, e fino a 5 diottrie di astigmatismo.

Tutte le tecniche, peró,” concludeil Dott. Orione, “hanno dei pro e dei contro e vanno personalizzate da un Oculista esperto in chirurgia refrattiva che, dopo aver effettuato tutti gli esami preoperatori (esame in cicloplegia, diametro pupillare in condizioni di penombra, topografia e spessore corneale, vari test di lacrimazione, etc.) saprá consigliare la tecnica piú adatta per il tipo di difetto refrattivo e la fisiologia ed anatomia dei propri occhi».


Chirurgia refrattiva: Smile, il futuro è già qui

smile gossip dicembre 2019

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L’utilizzo del laser per la correzione dei principali difetti visivi è stato fondamentale per lo sviluppo della chirurgia refrattiva negli ultimi decenni. La più moderna tecnica laser per la correzione dei difetti di vista, porta il nome accattivante di SMILE, acronimo inglese che corrisponde a “SMall Incision Lenticule Extraction”.

«Possiamo confrontare questa recente e rivoluzionaria tecnica con quelle che l’hanno preceduta, per comprendere facilmente quali e quanti vantaggi essa abbia introdotto», sottolinea il dottor Carlo Orione, Oftalmologo a Nizza Monferrato e Genova, e Consigliere Nazionale AIMO (Associazione Italiana Medici Oculisti).

«La prima tecnica in assoluto a utilizzare il laser è stata la PRK – o cheratectomia fotorefrattiva –, una tecnica “di superficie” che prevedeva l’asportazione dell’epitelio e il successivo trattamento dello stroma corneale con l’utilizzo di un laser a eccimeri. Questa procedura portava a una messa a nudo dei nervi della cornea, e alla necessità che l’epitelio si riformasse dopo l’intervento, in un periodo che in condizioni normali poteva essere di 3-4 giorni, nel corso del quale il paziente, che doveva restare con l’occhio bendato o protetto da specifiche lenti a contatto, provava fastidio, bruciore e in alcuni casi anche sintomi dolorosi.

La ripresa poteva essere ancora più prolungata, fino a 10-15 giorni dall’intervento, e il ritardo della ri-epitelizzazione esponeva il paziente a rischi di regressione e di opacità. La successiva tecnica, denominata Femtolasik, risolve in parte questi problemi, andando a utilizzare due diversi tipi di laser – uno a eccimeri e l’altro a femtosecondi – che permettono di mantenere l’integrità dell’epitelio per poi, una volta sollevatone un lembo, intervenire sullo stroma corneale.

Questa procedura garantisce una visione perfetta immediata ed elimina i rischi dati dalla ri-epitelizzazione, così come evita ai pazienti fastidi e dolori post-operatori. Nonostante sia nettamente superiore rispetto alla PRK, la Femtolasik può dare problemi di occhio secco ad alcuni dei pazienti trattati, dato che va comunque a incidere i nervi della cornea che hanno la funzione di stimolare la lacrimazione». Finalmente oggi la tecnica SMILE permette di superare ogni problematica precedente.

«La SMILE utilizza solamente il laser a femtosecondi», spiega il dottor Carlo Orione, che è anche presidente dell’International Society of High-Tech in Ophthalmology (ISHO).

«Questo laser “freddo” non brucia i tessuti, ma è talmente sensibile che riesce a separare gli strati di tessuto senza danneggiarli, creando delle microscopiche bolle d’aria e quindi un lenticolo che il chirurgo va ad estrarre attraverso una piccolissima incisione. Il tutto ha una durata complessiva di circa 5 minuti ed è assolutamente indolore. Il vantaggio più evidente è che la superficie della cornea rimane integra, escludendo dunque tutti i limiti legati all’effetto termico sui tessuti degli altri tipi di laser.

E ancora: nessun dolore, recupero visivo immediato e nessun rischio di occhio secco. Con la tecnica SMILE possiamo correggere anche miopie elevate, fino a 10 diottrie, e fino a 5 diottrie di astigmatismo. Per l’ipermetropia, attualmente, si utilizza solo la Femtolasik, ma è in via di autorizzazione il software che ci permetterà di andare a correggere con la SMILE anche quest’altro difetto così diffuso e fastidioso.

Tutte le tecniche, però,” conclude il Dott. Orione, “hanno dei pro e dei contro e vanno personalizzate da un Oculista esperto in chirurgia refrattiva che, dopo aver effettuato tutti gli esami preoperatori, saprà consigliare la tecnica più adatta per il tipo di difetto refrattivo e la conformazione dei propri occhi».