E’ stato ormai dimostrato che la vitreolisi, tramite l’utilizzo di un apposito Yag Laser, deve essere il trattamento di prima scelta quando le Miodesopsie, o cosiddette “Mosche Volanti”, diventano cosí fastidiose da rendere insopportabile la qualitá della visione.
Per conoscere la possibilitá di trattamento é quindi indispensabile una visita oculistica approfondita presso un medico oculista, esperto in questa metodica, che sappia valutare al meglio la situazione del corpo vitreo e che effettui un OCT con un apparecchio di nuova generazione, come il Topcon Maestro presente nel mio studio di Nizza Monferrato, per poter evidenziare, quando possibile, i CMV.
Sino ad ora solo con il vecchio LASAG svizzero, non più in produzione da anni, si riuscivano a trattare i CMV nel vitreo posteriore utilizzando, però, una potenza molto elevata.
Con gli altri tipi di Yag laser potevamo trattare solo quelli presenti nel vitreo anteriore.
Oggi abbiamo a disposizione un nuovo laser che, tra l’altro, presenta un optical breakdown di soli 1,8 mJ rispetto ai 3,5 degli altri laser, permettendo così di ottenere lo stesso risultato impiegando la metà di potenza.
In occasione del lancio di questo nuovo laser, attualmente presente in Italia solo nel mio ambulatorio a Nizza Monferrato, sono stato invitato, in qualitá di unico italiano esperto in materia, ad un Forum organizzato ad Amsterdam in occasione delll’E.S.C.R.S. di ottobre 2013, dove mi sono confrontato con altri oculisti che nel mondo si occupano di laser vitreolisi, con i quali abbiamo tracciato le linee guida per rendere questa procedura ancor più affidabile e sicura.
Questi i punti evidenziati:
- Non tutti i laser Yag sono adatti per essere utilizzati nel segmento posteriore
- Devono essere utilizzate lenti adatte disegnate per trattare il vitreo
- La selezione del paziente deve essere accurata:
- Floaters non associati a patologie retiniche in fase attiva
- Floaters non associati a fatti infiammatori in fase attiva
- Floaters presenti e stabili da 2-3 mesi
- Assenza di fotopsie dovute ad un distacco parziale di vitreo (rischio di distacco retinico)
- Assenza di un forte astigmatismo dovuto al cristallino (difficoltà nella messa a fuoco)
- I pazienti maggiori di 45 anni con MDS improvvise hanno facilmente un PVD che può essere trattato con il laser
- I pazienti giovani non sono buoni candidati perchè la maggior parte delle volte presentano Floaters localizzati a 1 o 2 mm dalla retina
- L’obbiettivo da raggiungere è quello di un miglioramento che permetta ai pazienti di riprendere un normale stile di vita, ma non è realistico promettere un miglioramento del 100%, alcune opacità e filamenti possono essere trattati con successo mentre altri no
- Solitamente un trattamento non è sufficiente per ottenere un risultato soddisfacente ed ogni sessione può durare dai 20 ai 60 minuti
- La dimensione dello spot è di 8 microns, l’ampiezza dell’impulso è di 4 ns, mentre l’energia ed il numero di impulsi per ogni colpo sono variabili
- Per raggiungere le opacità vitreali è necessaria una energia maggiore rispetto a quella utilizzata nel segmento anteriore, pertanto si consiglia di iniziare con livelli bassi aumentando l’energia gradualmente sino a raggiungere l’optical breakdown. L’energia da utilizzare sarà differente in base alla localizzazione più o meno profonda del floater nel vitreo
- La maggior parte dei trattamenti viene effettuata tra i 2,5 e i 4,5 mJ per spot e non bisogna superare i 500 spots per sessione
- Si raccomanda di rimanere ad una distanza maggiore di 2-3 mm. dal cristallino e di 3-4 mm. dalla retina; si consiglia di non mirare in direzione della macula nel terzo posteriore del vitreo
- In presenza di molte opacità trattare sempre quelle anteriori e poi quelle posteriori per poterle, poi, visualizzare meglio; è buona norma iniziare prima con quelle superiori per evitare che le bolle di gas che si formano quando vengono vaporizzati i floaters inferiori impediscano poi la visione di quelli superiori
- Solitamente non è necessario prescrivere farmaci dopo il trattamento, alcuni oculisti (me compreso) prescrivono un fans in collirio 2 volte al dì per 7 giorni
- Si raccomanda un controllo della PIO nei giorni seguenti
- Si può effettuare una seconda sessione di trattamento già il giorno seguente mentre è consuetudine attendere 1 mese prima di effettuarne ancora
Possibili complicanze:
- Colpire accidentalmente la retina o i tessuti sottoretinici direttamente o con un’onda d’urto. In periferia il danno potrebbe essere asintomatico
- Distacco di retina. Anche se questa eventualità è presente nel consenso informato, non è mai stata riportata come complicanza in tutti i lavori scientifici pubblicati
- Cataratta traumatica. Possono formarsi piccole opacità periferiche asintomatiche oppure lentamente progressive. In alcuni casi puó formarsi una breccia nella capsula posteriore, in questo caso i sintomi sono rapidi e si rende necessario l’intervento chirurgico
- Aumento della pressione oculare, evento raro, ma descritto in pazienti anziani con una capacità di filtrazione del trabecolato già compromessa, dopo trattamenti per floaters densi nel vitreo anteriore
- Uveiti
Per insegnare questa metodica la Ellex, ditta australiana leader del settore e distributrice di questo nuovo laser nel mondo, ha messo a punto un dispositivo che simula i floaters vitreali immergendo del bianco d’uovo nell’acqua.
Verrà allestito anche un wet lab per poter prendere confidenza con il laser utilizzando il dispositivo messo a punto dalla Ellex.
Ringrazio fin da ora Scott Geller, Feike Gerbrandy e Cees van der Windt che mi hanno già assicurato la loro partecipazione.